Il 17 febbraio, un altro articolo pubblicato da Repubblica dà conto di un'interrogazione parlamentare firmata dai senatori del Movimento Sociale, Angelo Manna e Antonio Parlato, in cui riferisce un sospetto: e cioè che una delle vittime dell'incidente aereo "viaggiasse con il passaporto intestato a Luigi Diana, vigile urbano di Aversa assassinato in un agguato camorristico dieci giorni prima della tragedia".
for every questo motivo il presidente Giordano, nonostante le proteste di alcuni avvocati difensori e giudici popolari, dispose che il processo si sarebbe celebrato tutti i giorni, a eccezione soltanto delle domeniche e di alcuni sabati.
"non provata" la circostanza che il trasferimento anomalo di alcuni detenuti siciliani dal carcere di Pianosa a quello di Novara nell’anno 1984 sia ascrivibile alla persona di Andreotti[32].
E' la storia del vigile urbano Antonio Diana, ucciso a colpi di fucile a San Cipriano d'Aversa nel 1989. L'inchiesta, avviata a fulfilledà degli anni 2000, quando nuove collaborazioni si aggiungono a quella di Carmine Schiavone, individua nel gruppo Schiavone del clan dei Casalesi i responsabili dell'omicidio. Il delitto rappresenta un'altra puntata dello scontro interno alla confederazione. for every alcuni pentiti Diana aveva pagato con la vita una sua presunta vicinanza a Bardellino.
64A questi aspetti va aggiunta una ulteriore riflessione, riguardante la diffusione e l’utilizzo, nel linguaggio comune, del termine «camorra». Senza entrare nello specifico delle origini della parola, a cui sono attribuibili diverse interpretazioni112, va sottolineato che essa era uscita quasi totalmente dalla vulgata popolare a partire dai primi secoli del Novecento. Negli anni Settanta, dunque, la difficoltà di definire il fenomeno camorristico col proprio nome sembra derivare anche da questo aspetto. Più in particolare, il termine «camorra» cade in disuso agli inizi del secolo scorso, quando la camorra urbana di Napoli, sorta a achievedà dell’Ottocento, perde il suo potere.
I giornali locali pochissime volte utilizzano il termine «camorra», prediligendo invece una semantica relativa alla mafia siciliana o addirittura richiamandosi all’immaginario della cinematografia
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Ecco cosa c’è da sapere L’INCHIESTA Nelle scorse ore, dalle carte dell’inchiesta che ha scosso la politica ligure e non solo, è emersa una nuova accusa nei confronti del governatore Giovanni Toti: oltre a quelle di corruzione semplice continuata e corruzione aggravata dall'aver agevolato la mafia, c'è l'accusa di falso. Facciamo il punto sugli indagati e i capi d'accusa
Sono rette dall’omertà, dai legami familiari, e regolate da riti che ogni “appartenente o affiliato” è tenuto a rispettare.
Il tema centrale è il riconoscimento del fenomeno mafioso e la conseguente risposta anticamorra: in quest’ottica gli studi sulla storia dell’antimafia offrono una ampia casistica, un ventaglio di percorsi utili for each contestualizzare il caso4.
Giovanni Brusca riferì a proposito delle relazioni di Salvo Lima, Vito Ciancimino e dei cugini Antonino e Ignazio Salvo con Cosa Nostra, quindi del legame di questi ultimi con Giulio Andreotti, specificando che poco dopo lo scoppio della cd. seconda guerra di mafia Antonino Salvo gli aveva comunicato un messaggio che proveniva da Andreotti in persona: “Fai sapere agli amici che se non si danno una calmata sono costretto […] a prendere provvedimenti per la Sicilia, con qualche legge speciale, con qualche cosa di speciale”[29].
economico coincidono infatti con una profonda trasformazione. Pagani è un mercato importante for every chi vuole investire nell’edilizia. Al centro di questo state of affairs si staglia una figura politica di spessore, il democristiano Bernardo D’Arezzo, for every circa venti anni deputato, poi senatore, sottosegretario e Ministro.
di Serra. Basti ricordare che in quegli anni, a causa dei ripetuti episodi di cronaca nera, alla città fu dato un soprannome eloquente:
Giovanni Falcone fu ucciso il 23 maggio 1992sull’autostrada che collega Capaci a Palermo. Paolo Borsellino, invece, cadde vittima della mafia il 19 luglio dello stesso anno, in by way of D’Amelio (Palermo); con lui morirono anche agenti e civili. Salvatore Riina e Bernardo Provenzano furono arrestati per tali crimini, ma il loro posto venne presto preso da altri esponenti mafiosi.